L'ANIMA DI UN POETA TRA GLI INCANTI DELLA COSTIERA AMALFITANA

Letterati, musicisti, artisti hanno soggiornato e visitato la Costiera Amalfitana nel corso del tempo, ogni volta ottenendo un ricordo indelebile, che spesso ha anche arricchito la propria opera. Sul finire degli anni ’50, lo scrittore Pier Paolo Pasolini trascorse alcuni giorni nella Divina e impresse quel viaggio in un volume “La lunga strada di sabbia”, raccontando i diversi luoghi che aveva toccato a bordo di una Millecento Fiat. Leggi questo articolo per scoprire la narrazione della Costa d’Amalfi restituita dal poeta friulano. 


di Riccardo Troiano

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La Piazza di Ravello

Amalfi e Ravello mete di meraviglia

Dopo aver percorso la penisola Sorrentina, Pier Paolo Pasolini raggiunse Amalfi, descritta come “un semicerchio sul porto, bianca, svuotata da secoli di silenzio, resa umile paese, da grande città che fu, e, tuttavia, felice.”¹ Proseguì poi verso Ravello, che impresse un profondo ricordo, tanto da ritenerlo il luogo dove aveva trascorso tra le ore più belle del viaggio, anzi “tra le più belle della mia vita.”²

Incantato dalla cittadina costiera, incastonata in un fantastico paesaggio e costellata di splendide dimore, Pasolini riassunse Ravello: “è come in uno sperone, sospeso nel vuoto, in fondo a cui si stendono colline che strapiombano nel mare.”³ Seppur affascinato dalle diverse chiese, come quella di santa Chiara, fu Villa Cimbrone il luogo che tracciò un profondo scuotimento nell’animo del poeta, tanto da essere descritta come “un angolo di cielo: un luogo deputato all’estasi.”⁴ Meraviglia e stupore scandirono la breve visita della lussuosa dimora, che ancora oggi affascina i visitatori della Divina Costiera.

Nel 1959 il viaggio di Pasolini proseguì verso Minori, dove offrì un passaggio a due ragazze dirette a Maiori: proprio quel giorno era in corso una festa, con fuochi d’artificio e “il lungomare è pieno di una folla bella e felice”⁵. 

Pasolini raggiunse poi il Cilento e altri lidi italiani, entrando a contatto “con i luoghi e con la gente non ancora corrotti dal consumismo”⁶, secondo le parole dello studioso Paolo Muri.

Ravello, gemma di letteratura e cinema 

Pasolini conservò il ricordo di questa visita e nel 1970 scelse nuovamente Ravello per girare la novella “Masetto” del film “Il Decameron”, tratto dall’omonima opera di Giovanni Boccaccio. Proprio Boccaccio aveva già raccontato la nobile cittadina costiera attraverso la figura del mercante Landolfo Rufolo, unendosi così a Pasolini nella scelta di Ravello. Il poeta friulano ambientò la vicenda del contadino Masetto nella chiesa dell’Annunziata, luogo identitario della cittadina costiera, appartenuto nel Duecento alla famiglia Rufolo. 

L'eredità di Pasolini

Pochi anni dopo quel viaggio in Costiera, il 2 novembre 1975, Pier Paolo Pasolini fu brutalmente assassinato all’idroscalo di Ostia. A cinquant’anni da quel delitto, ancora molte le domande che intendono chiarire quel triste giorno, che ha intanto creato un vuoto nel panorama culturale italiano. Questa occasione permette di restituire il ricordo di uno dei maggiori intellettuali del Novecento, che ha tracciato una lettura ampia e profonda del proprio tempo, producendo opere letterarie, cinematografiche e giornalistiche, tuttora capisaldi della tradizione culturale italiana.

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1. Pier Paolo Pasolini, “La lunga strada di sabbia”, pag.60 

2. Pier Paolo Pasolini, “La lunga strada di sabbia”, pag.60 

3. Pier Paolo Pasolini, “La lunga strada di sabbia”, pag.61 

4. Pier Paolo Pasolini, “La lunga strada di sabbia”, pag.61 

5. Pier Paolo Pasolini, “La lunga strada di sabbia”, pag.63 

6. Pier Paolo Pasolini, “La lunga strada di sabbia”, pag. 15-16

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