27 giugno: una data che unisce la Costiera Amalfitana

L'approssimarsi dell'estate rinnova le tradizioni e i riti religiosi in Costiera Amalfitana, che esprimono la fede e la cultura di un intero territorio. Ogni paese raccoglie la propria identità attorno al suo santo protettore, che viene celebrato sentitamente da tutta la comunità, rinsaldando la fedeltà e l'affetto che i cittadini provano nei loro confronti. Ma perché la data del 27 giugno è così rilevante per la Costiera? 


di Riccardo Troiano

share this article

La Cattedrale di San Matteo a Salerno

Santi e reliquie

La Divina Costa custodisce le reliquie di alcuni santi, come l’apostolo Andrea ad Amalfi e la vergine e martire Trofimena a Minori, che hanno instaurato culti secolari e modellato la storia dei rispettivi centri costieri. Sant’Andrea protegge la gloriosa Repubblica Marinara di Amalfi dal 1208, quando il suo corpo fu traslato segretamente da Costantinopoli grazie al cardinale Pietro Capuano e tuttora è venerato nella cripta della Cattedrale a lui dedicata. Diversamente, santa Trofimena giunse sulla spiaggia della piccola Minori tra il VII e l’VIII secolo. Originaria di Patti, in Sicilia, la giovane Trofimena subì il martirio nel IV secolo, dopo aver difeso strenuamente la fede cristiana, avversa dalla religione pagana del suo tempo. Il suo corpo fu trasportato e accolto nella chiesa del paese, dove tuttora riposa, seppur dopo numerosi tentativi di strapparla dalla comunità minorese. 
Sant’Andrea e santa Trofimena sono considerati i principali protettori della Costiera Amalfitana insieme all’evangelista Matteo, le cui reliquie sono conservate nel duomo della città di Salerno dal X secolo. 

L'importanza del 27 giugno

Sembrerà curioso, ma questi tre santi sono accomunati da un’unica data: il 27 giugno! Seppur negli ultimi tempi solo Amalfi commemori solennemente questo evento storico, il 27 giugno si ricorda l’intervento taumaturgico di sant’Andrea, santa Trofimena e san Matteo contro l’incursione dei pirati turchi. Secondo il racconto dello storico Baldassarre Apicella, il 27 giugno 1534 il territorio costiero fu minacciato dalla flotta del corsaro Khair Ad-Din Barbarossa. L’autore settecentesco riporta: “fu così pronto il patrocinio, che mossa una furiosa tempesta sbalzò in un punto tutta l’armata turca in alto mare”.
È dunque importante recuperare il significato di questa data, perché appartiene ad un territorio colmo di storia e cultura, tutte da proteggere e tramandare ai posteri, in onore del titolo di patrimonio dell’umanità UNESCO ad esso assegnato.

Minori, Basilica di S. Trofimena: S. Andrea e S. Trofimena contro l'invasione dei Turchi.

Credits: ilvescovado.it

share this article

  • Apicella Baldassarre, Narrazione storico-critica degli atti antichi e dell’invenzione, traslazione, culto e miracoli della gloriosa V. e M. Santa Trofimena, Napoli, 1789, pp. 144-146.
  • Gerardo Sangermano, Minori, Rheginna Minor. Storia, arte, culture, De Luca editore, Salerno 2000.
  • Luigi Ruocco, Bicentenario del II ritrovamento delle reliquie, 1793-1993, Minori 1994.

bibliografia